La pianificazione sportiva e il protagonismo personale
La pianificazione sportiva si può coniugare con il protagonismo personale? Com’è possibile attuare una buona pianificazione, mantenendo viva l’autodeterminazione della persona?
Riflettendo sul termine Pianificazione ci possiamo facilmente accorgere della sua complessità e dei numerosi aspetti della vita sportiva che coinvolge. Ad esempio, è possibile ruotare la lente d’ingrandimento verso una visione più organizzativa, una più tecnica o una più psicologica.
A loro volta, le aree appena citate coinvolgono diversi ambiti. L’area organizzativa comprende la gestione degli spogliatoi, la pianificazione degli allenamenti, delle partite o dei camp estivi. La componente tecnica, invece, riguarda gli obiettivi stagionali delle diverse squadre, dei singoli allenamenti, degli atleti e delle figure che ruotano intorno al campo. Infine, per quanto riguarda l’area psicologica, si può parlare della definizione degli obiettivi educativi, della relazione con i genitori e della parte collegata alla performance sportiva degli atleti e degli allenatori.
Leggendo questo breve elenco, sicuramente, vi saranno venute in mente altre sfumature e applicazioni possibili che arricchiscono la descrizione di questo concetto. Si vuole così rimarcare ulteriormente la complessità del termine e la sua vasta applicabilità.
La persona
Nonostante sia appena stata evidenziata la diversità delle aree coinvolte, c’è però un elemento che rimane costante e che è comune a tutti i possibili ambiti della pianificazione: la persona.
Senza essa, infatti, la definizione degli obiettivi, la progettazione degli allenamenti e la gestione delle tempistiche risulterebbe vuota e astratta.
La letteratura scientifica sottolinea così l’importanza di considerare la persona nella sua totalità evidenziandone i tratti di personalità, le capacità fisiche e tecniche o il livello di consapevolezza che la descrivono.
Il concetto di autodeterminazione
In psicologia, in particolare, si parla di autodeterminazione per fare riferimento alla naturale propensione delle persone a scegliere tra diverse opportunità e ad impiegare tali scelte per determinare le proprie azioni. Stimolare questo costrutto predispone l’individuo all’autorealizzazione e di conseguenza allo sviluppo di capacità che permettono il raggiungimento dei propri obiettivi. Shalock e Verdugo la inseriscono all’interno degli otto domini della qualità di vita (QOL), insieme alle relazioni interpersonali, l’inclusione sociale, i diritti, lo sviluppo personale, il benessere fisico, il benessere materiale e il benessere emozionale. Tale concetto viene applicato ai programmi di progettazione e di supporto sia in forma individuale, sia gruppale. In particolare, i due studiosi, si soffermano sulla capacità e la soddisfazione di portare a termine le proprie scelte, di esprimere tramite i propri mezzi e le proprie risorse comunicative le preferenze personali e infine di riuscire a sfruttare le opportunità che l’ambiente offre. Questa visione permette di inscrivere la pianificazione all’interno della prospettiva dell’individuo e di concentrarsi sulla sua relazione con l’ambiente.
Unione tra pianificazione e la persona
A questo punto, sorge spontanea la domanda: com’è possibile attuare una buona pianificazione sportiva, mantenendo però viva l’autodeterminazione della persona?
Una possibile risposta potrebbe essere quella di riuscire, tramite la pianificazione, a garantire l’adattamento di un progetto alle risorse delle persone coinvolte, in modo che riescano a valorizzarlo e a sentirsi protagonisti nella sua realizzazione.
L’importanza della pianificazione risiede quindi nella possibilità di sviluppare maggiore supporto nei confronti degli atleti e di facilitare l’accesso alle proprie abilità e competenze. Inoltre, potrebbe aiutare ad anticipare possibili imprevisti del contesto anticipandone l’impatto.
Ne consegue che, nella fase iniziale, è di fondamentale importanza avere chiaro in mente chi ne prenderà parte e come potrà essere valorizzato da esso.
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BIBLIOGRAFIA:
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- Cottini, L. (2016). L’autodeterminazione nelle persone con disabilità: percorsi educativi per svilupparla. Edizioni Centro Studi Erickson.
- Hagner, D., Kurtz, A., May, J., & Cloutier, H. (2014). Person-centered planning for transition-aged youth with autism spectrum disorders. Journal of Rehabilitation, 80(1), 4-10.
- Wehmeyer, M. L. (2020). The importance of self-determination to the quality of life of people with intellectual disability: A perspective. International Journal of Environmental Research and Public Health, 17(19), 7121.
Giusi Burgio – Supervisore psicologa Insuperabili
Francesco Borgonovo – Tirocinante Insuperabili