SPORT E TECNOLOGIA: IL CASO EXOBAND
Un esoscheletro a supporto di calciatori con difficoltà motorie
Se dici EXOBAND, dici Sport e Tecnologia.
Sport e tecnologia sono un binomio molto forte negli ultimi anni e continua il suo processo evolutivo costantemente. Lo è altrettanto il binomio disabilità e tecnologia, dove sono necessarie idee concrete e innovative e allo stesso tempo semplici, che supportino una popolazione molto stimolata, ma alla ricerca costantemente di soluzioni e novità. Sport, tecnologia e disabilità devono supportarsi in senso pratico il più possibile.
Nel calcio il “supporto” della tecnologia è molto presente, si pensi ad esempio ai GPS, piuttosto che ai software per la rielaborazione dati e molto altro. In senso più pratico si pensi all’evoluzione delle calzature da gioco, fino ai tessuti tecnici che migliorano la traspirazione cutanea.
Ma come più volte abbiamo osservato la presenza di una disabità significa talvolta la necessità di trovare un un ausilio adeguato al supporto dell’atleta, che in alcuni casi ne sostituisca una funzione per lui compromessa. Si pensi ad esempio agli sport paralimpici di atletica leggera, dove protesi sofisticatissime permettono ai velocisti di correre quasi al pari degli atleti “normotipici”.
Facciamo riferimento, in questo caso, alle disabilità motorie, che obbligano ad esempio nel gioco del calcio gli atleti con amputazione di arto inferiore a giocare con le stampelle (ma senza protesi), e gli atleti con importanti disordini neuromuscolari come la SMA (atrofia muscolare spinale) a giocare con sedie a motore dotate di specifiche paratie per compire il pallone. Ma vi sono altri livelli di compromissione, apparentemente meno impattanti, ma che limitano notevolmente la possibilità di esprimere il movimento.
Alla ricerca di altre tecnologie a supporto del calcio paralimpico
Ogni qualvolta in televisione, sui social o su qualsiasi altra piattaforma sentiamo parlare di esoscheletro, la nostra testa comincia ad immaginare persone che indossano strutture metalliche simili a corazze o armature dalla possibile natura aliena o fantascientifica.
Non stiamo facendo riferimento a questo, bensì a Exoband, un esoscheletro elastico, nato dalla ricerca e sviluppo nel campo della biomeccanica e robotica da parte dell’ ingegner Fausto Panizzolo.
L’opportunità nasce nel 2021 quando Fausto incuriosito dalle nostre attività sul campo, ci contatta con l’idea di poterci mostrare il suo dispositivo. Nasce subito l’interesse nel capire se e come possa essere utile anche nel calcio.
Exoband è un tutore per il cammino registrato come dispositivo medico, si presenta come l’esoscheletro più leggero al mondo grazie al peso di circa di 550 grammi. Il dispositivo è infatti semplicemente costituito da una cintura collegata a due cosciali regolabili e facilmente indossabili, e attraverso un meccanismo in grado di immagazzinare l’energia fornisce una spinta utile al miglioramento funzionale del cammino. In pratica, l’energia utilizzata per effettuare il primo ciclo del passo viene restituita nella seconda fase, accompagnando i muscoli flessori dell’anca, aiutando in questo modo il sollevamento della gamba ed evitando lo strisciamento sul terreno del piede.
Quali vantaggi?
Nelle persone che per differenti motivi presentano rallentamenti motori, si traduce in una maggior velocità del cammino, un’aumentata stabilità del tronco e un utilizzo più efficace del pendolarismo degli arti superiori. Questo comporta un miglioramento dell’equilibrio globale con conseguente diminuzione del rischio di cadute ed aumento della distanza percorsa grazie anche ad un minor scivolamento del piede a terra.
Diversi studi sono stati effettuati sull’efficacia di Exoband nel miglioramento della deambulazione anche dal punto di vista dei soggetti rispetto alla sensazione di fatica.
Individui accomunati da disturbo nel cammino, affetti da differenti patologie o situazioni cliniche, come ad esempio patologie neurologiche, pazienti ortopedici, malattie neuromuscolari, sclerosi multipla o semplicemente gruppi di persone anziane, presentano una positività nei risultati ottenuti.
Insuperabili ed Exoband
Le caratteristiche di utilizzo di Exoband e l’elevata eterogeneità degli atleti presenti all’interno di Insuperabili ci hanno convinto che fosse uno strumento utile da testare all’interno delle nostre squadre.
Ad oggi i riscontri osservati in letteratura provengono da studi che riproducono situazioni di utilizzo in ambito di vita quotidiana e deambulazione controllata. In ambito sportivo non vi sono ancora studi. Inoltre, in uno sport caratterizzato come il calcio dall’aspetto situazionale, la quantità di movimenti e richieste improvvise aumentano in maniera esponenziale.
Le prime prove sul campo sono iniziate sulla sede di Torino nella seconda parte della stagione sportiva 2021/22 attraverso l’utilizzo di 4 dispositivi di taglie differenti. La scelta è ricaduta sulle squadre FISPES (Prima Squadra e settore giovanile) caratterizzate da disabilità motoria, difficoltà nella deambulazione e limitata mobilità articolare.
I quattro dispositivi sono stati utilizzati su soggetti di età differenti: dall’età dell’infanzia fino all’età adulta. In una prima fase abbiamo dovuto comprendere e sperimentare le corrette modalità di utilizzo nei differenti atleti. È in questa fase che ci siamo resi conto della duttilità di Exoband. Ogni persona, infatti, presentava diverse misure antropometriche, ed è stato possibile trovare la regolazione ad hoc per ognuna di loro.
Ma chi lo usa, che ne pensa?
Nella fase successiva (tutt’ora in atto) ci si è concentrati sulla raccolta delle sensazioni provenienti dagli atleti e delle osservazioni da parte dei coach. In diversi casi a occhio nudo si riusciva a percepire una maggiore sicurezza nei movimenti e stabilità, la diminuzione del senso di fatica dopo un esercizio o un’azione di gioco, la sensazione di maggiore forza e minore paura dei contrasti.
Addirittura, la percezione di sicurezza unita ad un miglior sollevamento dell’arto inferiore ha stimolato alcuni atleti nel provare a muoversi e giocare senza l’ausilio del deambulatore.
Vi sono tuttavia alcuni aspetti su cui è ancora necessario trovare i giusti adattamenti. Ad esempio, i giocatori funzionalmente più avanzati non presentavano evidenti miglioramenti dal punto di vista atletico motorio. Talvolta qualcuno riporta fastidio cutaneo nella porzione non coperta dai pantaloncini e limitazione negli spostamenti laterali soprattutto per quanto riguarda alcune gestualità dei portieri, ad esempio il tuffo.
Nuove attrezzature per giocare meglio?
Indubbiamente a supporto di sensazioni e osservazioni andrebbero affiancati dati, motivo per cui si sta cercando di sperimentare Exoband nei test atletici motori adattati, per osservare se siano presenti miglioramenti nei parametri di velocità, stabilità e controllo palla.
L’obiettivo di Exoband come Fausto Panizzolo racconta era “mettere sul mercato un dispositivo che potesse aiutare le persone a camminare, riducendo l’energia spesa durante il cammino”. Ben si lega con i nostri obiettivi ed il nostro slogan “giocando andiamo oltre”!
Grazie alle caratteristiche di questo dispositivo e alla sua praticità, Insuperabili attraverso la nostra area di ricerca e sviluppo trova nuovamente nello sport e nel gioco dal calcio un veicolo per esplorare altre esperienze ed opportunità per i nostri giocatori e si spera per tutto il movimento paralimpico.
Stephan Naso – Area R&D Sport
Andrea Bagnato – Responsabile Area R&D e Prime Squadre Insuperabili