Test Atletico Motori
Che cosa sono i test atletico motori nel calcio per atleti con disabilità? Sono davvero utili? E a che condizioni? Proviamo a rispondere insieme, vedendo anche la prassi nei nostri allenamenti Insuperabili.
Dati e misurazioni per atleti con disabilità
I test atletico motori sono uno strumento di indagine che permette di analizzare ed indagare, i livelli raggiunti da un atleta all’interno di uno sport, in un tempo determinato.
La parola test spesso talvolta rievoca qualcosa di “brutto” perché tecnico, burocratico, faticoso, probabilmente difficile. Tuttavia è grazie ad essi che possiamo avere una fotografia dei progressi ottenuti. Abbiamo la possibilità di confrontare i risultati ottenuti nel tempo, orientando meglio il giudizio rispetto ad un atleta.
Per valutare le capacità ed attitudini di un soggetto, solitamente, non si ricorre ad un test unico, ma ad una batteria di test. Non sempre è possibile riprodurre la condizione ottimale, ma per essere realmente indicativo un test dovrebbe presentare caratteristiche ben determinate (Gualtieri et.al):
- Oggettività: i risultati ottenuti devono essere indipendenti dai soggetti che li somministrano.
- Affidabilità: è il grado di coerenza e ripetibilità, se si ottengono risultati confrontabili successivamente.
- Validità: è la caratteristica più importante di un test, se fornisce misure esatte e costanti nel tempo sul valore che si vuole misurare.
- Ripetibilità: deve poter fornire i medesimi risultati nelle medesime condizioni di esecuzione.
- Specificità: deve essere specifico per la tipologia di dati che intendiamo misurare.
- Sensibilità: deve poter rilevare la più piccola variazione di misura.
Test: in Campo o in laboratorio?
Esistono due grandi tipologie di test atletico motori. Quelli definiti da laboratorio e quelli da campo.
Il principale vantaggio dei test da campo è ovviamente il fatto di essere eseguiti nelle condizioni ambientali più simili a quelle in cui avverrà la performance di gara, simulando quindi la prestazione dell’atleta.
Sono più facili da eseguire in termini di tempo, essendo spesso inseriti in normali sedute di allenamento e questo aspetto ne facilità la possibilità di ripeterli durante la stagione.
Sono meno costosi, ma forse sopra ogni altro aspetto permettono di valutare anche le capacità tecniche dell’atleta.
Presentano alcuni svantaggi come la misurazione ridotta di parametri rispetto a quelli in laboratorio. Inoltre, possono essere influenzati da un maggior numero di variabili esterne (ad esempio il meteo o la superficie). Indubbiamente sono meno accurati rispetto ad un test da laboratorio.
Nonostante ciò, in ambito calcistico sono molto efficaci ed utilizzati in quanto nonostante una minore precisione e controllo delle variabili permettono di essere effettuati all’interno del terreno di gioco!
Test motori e calcio
Ma quali sono i test più corretti da andare ad utilizzare per i propri atleti? Dipenderà da: soggetti testati, scopo della misurazione, variabile da indagare, strumenti e le attrezzature a propria disposizione, dal tempo investibile. Insomma, dietro ad una apparente semplice scelta bisogna porsi tante domande!
Generalmente nel calcio i test atletico motori utilizzati si racchiudono in 4 macrogruppi: test di resistenza, di velocità, di forza e di flessibilità. Possiamo citarne alcuni, tra i più conosciuti ed utilizzati e per la moltitudine di dati da confrontare già presenti in letteratura , ad esempio: il test di Cooper, i test di navetta, i test di sprint, lo yo-yo test, test sulla forza degli arti inferiori (es: salto in lungo da fermo).
Il contesto paralimpico
Il contesto del calcio per atleti con disabilità, come sappiamo è in espansione. Nel tempo necessiterà sempre maggiormente di dati. Quantomeno quelli strettamente necessari per non affidarsi solo al buon senso e alla presunta esperienza dell’allenatore.
Il calcio è parte delle discipline dei Giochi Paralimpici, ma solamente il 3 ottobre 2019, con un’apposita delibera del Consiglio Federale FIGC, si è dato seguito al Protocollo d’Intesa siglato dal presidente della FIGC, Gravina, e dal presidente del CIP, Pancalli. È quindi la prima volta a livello internazionale che una Federazione calcistica nazionale riservata ad atleti “normodotati” prevede l’istituzione, al suo interno, di una Divisione paralimpica.
Questo contesto ha avuto un’accelerata importante solo negli ultimi anni. Quindi, è impensabile ad oggi trovare il rigore metodologico e scientifico al pari del contesto “normotipico”. La competenza di allenatori preparati inizia ad affacciarsi, ma la letteratura scientifica offre davvero pochi spunti in materia di test da campo per calciatori con disabilità.
Nelle valutazioni effettuate per la creazione di una nostra batteria di test, ci siamo posti la domanda su quali fossero i più idonei alle funzionalità ed allenabilità degli atleti presenti sui nostri campi.
La scelta è ricaduta su test con palla e test senza palla, che ci permettessero, in tempi contenuti , di ottenere una prima quantità di dati. Sono risultati utili a descrivere, se pur in fase sperimentale, le performance di atleti caratterizzati da disabilità intellettiva relazionale e atleti caratterizzati prevalentemente da disabilità motoria. A questi ultimi sono dedicate due batterie differenti: per atleti “standing” (in grado di deambulare) e “wheelchair” (su sedia a rotelle). Una criticità invece legata alle disabilità intellettive è dovuta al livello cognitivo; non tutti i gruppi sono in grado di approcciarsi correttamente al test, talvolta la dipendenza dal coach è troppo elevata, motivo per cui il dato non può essere registrato. L’obiettivo è avere dati comparabili e a disposizione dei coach.
Alla ricerca di nuovi dati e opportunità
Per limitare i margini di errore dovuti alle misurazioni soggettive delle rilevazione tramite cronometro manuale, ove possibile (in alcune sedi abbiamo dovuto adattarci alla rilevazione manuale) ci siamo avvalsi di Fitlight Trainer. Grazie al suo sistema di fotocellule è in grado di essere un valido strumento integrativo all’allenamento classico. In questo caso viene utilizzato per il rilevamento esatto dei tempi impiegati dall’atleta in una specifica esecuzione, un po’ come avviene nelle gare di atletica o durante gli intertempi della Formula 1!
Ma il nostro percorso di crescita negli ultimi anni si è arricchito di alcune importanti collaborazioni universitarie, fra cui quella stipulata nel 2022 con il Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università degli studi di Verona.
A partire dalla stagione 22/23 in alcuni momenti della stagione, sui nostri campi abbiamo sperimentato un protocollo proposto dall’università, che comprende test estrapolati dalla revisione di alcuni studi (se pur pochi) già presenti nella letteratura. Presso le sedi di Torino, Milano, e Verona sono stati eseguiti
- test sport specifici con palla (cambi di direzione, tiro in porta con rilevazione della velocità del pallone)
- test motori senza palla (handgrip, sit up, salto in lungo da fermo)
- test per le funzioni cognitive (test di Corsi, test Torre di Londra)
Lo scopo del lavoro tra l’area R&D di Insuperabili e le Università è indagare quale sia l’impatto e l’efficacia della metodologia proposta.
Il mondo dello sport paralimpico è cambiato in modo significativo grazie ai progressi tecnologici. Nel calcio per atleti con disabilità il problema riguarderà, probabilmente per alcuni anni ancora, l’attività su vasta scala, le piccole società ed associazioni che intendono proporre il gioco con un approccio più specifico, ma senza ancora possedere del tutto le conoscenze necessarie.
L’obiettivo di Insuperabili insieme a tutto il movimento è quello di prendere decisioni migliori nella cura degli atleti. Ma bisogna farlo bene. In equilibrio fra benessere e miglioramento delle prestazioni, raccogliendo dati, sfruttando l’esperienza maturata sul campo e possibilmente la ricerca scientifica.
Andrea Bagnato Responsabile Area R&D e Prime Squadre Insuperabili
Stephan Naso Team R&D Sportivo Insuperabili