Il calcio per giocatori amputati, uno sport che può stupire
Il calcio per giocatori amputati è davvero uno sport che può stupire. Dopo l’articolo sul calcio per atleti non vedenti, ecco uno sguardo su un altro calcio “diverso”, ma non per questo meno affascinante.
Le novità posseggono da sempre una duplice sfaccettatura. Tutto ciò che è nuovo ed inedito suscita una certa curiosità voglia di provare a capirne di più. Non è però solo intraprendenza, perché in alcuni casi ciò che è sconosciuto può anche preoccupare. Esattamente come nello sport, dove gestire ed organizzare attività, allenare costantemente specifiche età fornisce nel tempo una buona dose di confidenza. Nel calcio per atleti con disabilità gli specifici regolamenti obbligano a ricalibrare la nostra modalità di conduzione e i nostri obiettivi. Intraprendere una nuova strada significa lasciare le proprie certezze e fare i conti con incognite e punti di domanda.
E la stagione sportiva 23/24 porta con sé novità per Insuperabili. Oltre all’introduzione del calcio per atleti ciechi e ipovedenti con la Squadra FISPIC B1, inseriamo anche il calcio per giocatori amputati!
Le origini italiane
“It’s only one leg less” (è solo una gamba in meno), è la scritta che ha tatuato sul collo Francesco Messori, 25 anni, e capitato della nazionale di calcio amputati. Una frase carica di energia, che contiene però non poche difficoltà.
Tutto ha origine tra il 2011 e il 2012. La volontà di creare dal nulla la squadra azzurra fu proprio di Francesco, ragazzo di Correggio (Reggio Emila) nato con una gamba sola, ma che desiderava come tanti di giocare a calcio.
Inizia con la protesi all’età di 7 anni nel ruolo di portiere, poi però decide di abbandonarla e di utilizzare esclusivamente le stampelle per la vita quotidiana e sportiva. Diventata attaccante, gioca con i ragazzi normodotati nelle squadre del suo paese, ma con le stampelle non può essere tesserato, può solo allenarsi. Nel 2012 il CSI decide di cambiare le regole, permettendogli di scendere in campo nel campionato per “normodotati”.
Un grande passo, ma non è abbastanza perché non riesce a divertirsi davvero. Si documenta su internet alla ricerca di una squadra amputati in Italia, ma non ce ne sono! Grazie all’aiuto dei genitori, in particolare della madre con un passato in gioventù da calciatrice, nel 2012 creano un gruppo su Facebook. Pubblicano un primo post alla ricerca di altri ragazzi amputati in Italia, che avessero voglia di mettersi in gioco con le stampelle sul campo da calcio. La voce si sparge e nel giro di un anno raccolgono una decina di adesioni che permettono la nascita della squadra! Il CSI si rende conto che qualcosa può davvero nascere e nel 2012 decide di ufficializzare la Nazionale italiana Calcio Amputati della quale Francesco diventa capitano. Successivamente la squadra passa sotto la gestione della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali).
La prima gara ufficiale dell’Italia fu nel 2013, amichevole contro la Francia, persa 5 a 2. Come per le leggendarie formazioni scolpite nelle memoria degli appassionati italiani, anche questa squadra ha le sue pietre miliari. Nello storico esordio scesero in campo Francesco Messori, Stefano Starvaggi, Mauro Tufano, Constantin Bostan, Daniele Braglia, Luca Zavatti, Roberto Sodero, Lorenzo Marcantognini, Davide Obino, Arturo Mariani, Riccardo Tondi, Gianni Sasso, Salvatore Iudica, Emanuele Leone, guidati dal commissario tecnico Renzo Vergnani.
Alcuni di questi atleti oggi giocano con Insuperabili e fanno parte della neonata Squadra Ufficiale Amputati!
Da allora l’Italia ha partecipato ad una serie di gare e tornei internazionali per il calcio amputati.
Nel 2014 partecipa ai Mondiali in Messico, classificandosi al nono posto.
Ad ottobre 2017 prende parte in Turchia ai primi Campionati Europei, conquistando un quinto posto e la qualificazione diretta ai Mondiali del 2018 nuovamente in Messico, classificandosi al quattordicesimo posto.
Nel 2022 partecipa ai Mondiali, giocati nuovamente in Turchia, classificandosi ottava.
Nel 2023 vince la Nations League Division B, guadagnando quindi il passaggio alla Division A.
Di recente conquista un ottimo secondo posto in Polonia al Torneo Internazionale andato in scena il 6 e 7 aprile 2024. Inoltre, proprio ora (primi giorni di Giugno 2024) nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, l’Italia si accinge ad esordire nel Campionato Europeo a Evian in Francia.
È calcio a tutti gli effetti, ma con regole proprie
Lo sport nelle sue declinazioni paralimpiche è caratterizzato da adattamenti mirati. Non devono se possibile stravolgere lo sport originale, ma tener conto delle specificità, più o meno presenti; queste talvolta portano quasi alla creazione di un nuovo sport. Non è questo il caso!
Il gioco è veloce e tecnico, principi di gioco e organizzazione sono ben presenti. I giocatori sono ben preparati e forti fisicamente.
Si gioca 7 contro 7, sei giocatori di movimento e un portiere: i giocatori in campo si muovono con le stampelle, con la possibilità di utilizzare un solo arto inferiore, senza protesi; fanno eccezione gli amputati bilaterali che possono usare una protesi. Il portiere può avere entrambi gli arti inferiori ma solo un solo braccio per parare. Non può lasciare la propria area, in caso contrario vi è l’espulsione e viene assegnato un calcio di rigore alla squadra avversaria. L’area di rigore misura, in Italia, 10 x 8 metri.
I giocatori non possono usare le stampelle per far avanzare, controllare o stoppare la palla. La sanzione è al pari di un fallo di mano. Il contatto casuale tra stampella e palla è comunque tollerato. L’uso di una stampella contro un altro giocatore porta all’espulsione e se avvenuto in area ad un calcio di rigore per la squadra avversaria.
Una gara dura due tempi da 25 minuti, entro cui possono essere effettuate un numero illimitate di sostituzioni.
Non esiste il fuorigioco, il campo misura massimo 70 x 60 metri, sebbene in Italia misuri solitamente 60 × 40 metri. Le porte in Italia misurano in genere 5 x 2 metri.
Entusiasmo per un movimento che deve crescere
Il primo campionato italiano è stato istituito nel 2019 con la partecipazione di quattro squadre. È un torneo giovane e per questo motivo necessita di tempo. Ad oggi in movimento per questo specifico calcio desta interesse, ma sarà importante lavorare per potenzialo. Infatti, a distanza di cinque anni il campionato italiano del 2024 vede impegnate ancora quattro compagini, fra cui è presente per la prima volta Insuperabili.
Alcune squadre rappresentano un riferimento: si pensi al Vicenza Calcio Amputati vincitore di tre campionati nazionali e allo Sporting Amp Football classificatosi terzo nella Champions League 2023 andata in scena ad Estepona in Spagna.
Sarà importante lavorare in termini di promozione e conoscenza dello sport, anche tra potenziali giovani atleti, per i quali potrebbe rappresentare un’importante opportunità. Proporre con più costanza eventi simili a quanto avvenuto nel luglio 2018 presso il Centro di Preparazione Paralimpica, dove l’Italia ha ospitato la terza edizione dell’EAFF Junior Training Camp, il raduno europeo di Calcio amputati per bambini e ragazzi dai 5 ai 16 anni. Erano presenti 70 giovani provenienti da 10 paesi compresa la squadra azzurra composta da 8 bambini.
In tutto questo come Insuperabili contiamo di contribuire alla crescita!
Che sia di buon auspicio per il futuro un momento storico per questo sport: Campionato Europeo del 2017 in Turchia, ad assistere alla finale di Istambul tra Turchia ed Inghilterra erano presenti 40 mila persone, all’interno del Tüpraş Stadium casa del Besiktas. Francesco Messori e Lorenzo Marcantognini, giocatori della nazionale, la descrivono con queste parole: <<Per il pubblico era una partita di calcio. Non si nota più quello che manca , ma quello che mostri. Si vede il gioco, la tecnica e la tattica>>. <<Ad un certo punto sono spinti a chiedersi “cos’è che pensano questi atleti, cos’è che gli dà la forza?”>>. Una curiosità che porterà ad accorciare le distanze.
Andrea Bagnato, manager Area Ricerca e Sviluppo e Area Prime Squadre